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CHIESA DI SAN GIORGIO

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La chiesa di San Giorgio rappresenta una delle più importanti pagine della storia di Saltrio, purtroppo poco conosciuta per la mancanza di documenti e per la scarsa conoscenza del periodo in cui fu eretta; altrettanto ignote sono le motivazioni per le quali è stata dedicata a San Giorgio.

L'esistenza della chiesa si rileva dal documento conservato presso l'archivio parrocchiale, che fa riferimento alla richiesta del "Console e degli uomini di Saltrio di elevare a Parrocchia", richiesta concessa nel 1517.

L'attaccamento dei saltriesi verso la chiesa aveva motivazioni secolari e profonde; una testimonianza di rilievo è che sul lato sinistro vi è la cappella denominata "Della Madonna di Loreto", sul cui frontale da tempo immemorabile si trovano dipinte la Madonna di Loreto con la Santa Casa.
I saltriesi, in gran parte scalpellini dediti al lavoro nelle cave, data la loro forte devozione, nel giorno dedicato alla Madonna di Loreto, (il 10 dicembre di ogni anno), manifestavano sentimenti di fervida fede, affinché essa li proteggesse dal duro e pericoloso lavoro estrattivo che svolgevano nelle profonde cavità.

Nel 1846 un violentissimo temporale con lampi e tuoni si abbattè sul lato di levante della chiesa, distruggendo il campanile e parte della cappella della Madonna di Loreto, con la conseguenza di gravi lesioni al dipinto.
I notevoli danni subiti e le costose spese per riportare la chiesa alle sue antiche origini suscitarono tra la popolazione non poco sconforto e preoccupazione, tanto da ventilarne un possibile abbandono.
Ma infine i saltriesi, sostenuti dal parroco Don Pietro Scolaro, con estrema decisione e forza di volontà pervennero alla determinazione di dare l'avvio ai lavori.

Il campanile fu restaurato nel 1848, i restanti lavori vennero ultimati nel 1851.
Il 7 settembre il Vescovo Mons. Carlo Romanò la consacrò.

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